
Queste gravissime malattie provocate da parassiti sono principalmente diffuse nelle regioni tropicali di Africa, Asia e Sudamerica. Con 500 milioni di nuovi casi e 1 milione di vittime l’anno, la malaria è una delle più diffuse e gravi malattie al mondo, ma per contrastarla non esistono molte armi efficaci. Si tratta di una malattia tropicale trasmessa dalle zanzare del genere Anopheles e contro la quale l’efficacia di farmaci tradizionali, come chinino e clorochina, è andata diminuendo nel tempo. Grazie all’artemisinina la lotta alla malaria ha avuto una notevole spinta in avanti. Il farmaco ha permesso di ridurre la mortalità di oltre il 20%, il che si traduce in almeno 100.000 vite salvate ogni anno nella sola Africa.
Meno note ma quasi altrettanto implacabili sono la cecità fluviale (oncocercosi) e le elefantiasi (filariosi linfatica), che insieme colpiscono più di 100 milioni di persone l’anno. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) l’oncocercosi ha finora reso cieche più di 3 milioni di persone nel mondo. Viene trasmessa con le punture di un moscerino le cui larve si sviluppano nell’acqua corrente.
L’elefantiasi è provocata da un verme (nematode) che si annida nei vasi linfatici facendo gonfiare gli arti in modo abnorme e invalidante. Il parassita viene trasmesso con le punture di zanzara e l’inizio della malattia si manifesta con sintomi comuni come malessere diffuso, febbre e cefalee. Nella fase più avanzata provoca invece gonfiori cronici molto debilitanti fino alla vera e propria elefantiasi, ossia l’ingrossamento abnorme degli arti. Nelle zone tropicali e sub tropicali l’elefantiasi colpisce circa 90 milioni di persone e fino a qualche tempo fa era molto difficile da contrastare.
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